Processionaria
Con la primavera non è tornato solo il cielo sereno, il caldo del sole e gli alberi in fiore: fra i rami degli alberi si nasconde un insospettabile pericolo per i cani, e talvolta anche per l’uomo.
E’ la "processionaria del pino", un fenomeno sviluppato laddove nasce e procrea un particolare tipo di farfalla notturna. La Traumatocampa pityocampa (questo il nome scientifico) dopo l’accoppiamento depone le uova sulla chioma di alcuni tipi di conifere (come il pino nero, silvestre o marittimo), formando dei caratteristici manicotti attorno ad ogni coppia di aghi. Tra fine luglio e fine agosto si possono trovare le prime larve neonate, che durante l'autunno formeranno i nidi sericei: l’alimentazione di questi “animaletti” sono gli stessi aghi su cui nascono.
L’infestazione da processionaria si evidenzia sulle chiome degli alberi, anche piantati in giardini pubblici o privati, sui rami più alti ed esterni a causa dell’esposizione ai raggi solari, che permettono al maggior numero di larve di superare l’incubazione. Visti da fuori, i nidi sembrano grossi bozzoli cotonosi che al loro interno racchiudono centinaia di larve ormai alla maturità .Durante l'inizio della primavera, a seconda delle condizioni climatiche, le larve abbandonano i nidi e si dirigono verso un luogo adatto in cui interrarsi e trasformarsi prima in crisalide e poi in adulto.
Il nome processionaria deriva dal fatto che le larve si muovono, durante questa fase, in lunghe file come se camminassero in processione. Solitamente, esse misurano circa 3-4 centimetri, sono ricoperte di peli urticanti per uomini e animali, di colore scuro con macchie rossastre e una fascia ventrale giallastra.
Come detto, oltre ad essere molto dannose per le piante possono essere molto pericolose: i loro peli emettono infatti una sostanza fortemente caustica qual è l'acido formico, e possono causare serie irritazioni della pelle o delle mucose e in soggetti sensibili anche gravi reazioni allergiche.
Particolarmente a rischio sono i cani che hanno l'abitudine di annusare, ingerire o leccare ciò che trovano per terra: possono rischiare di inghiottire le processionarie. Le larve possono provocare gravi irritazioni e necrosi al naso e alle mucose di bocca, lingua, faringe ed esofago.
Il cane presenta improvvisa e intensa salivazione, dolore, difficoltà ad ingerire e masticare, ingrossamento patologico della lingua e nei casi più gravi difficoltà respiratorie o anafilattico.
La visita dal veterinario è caldamente consigliata per alleviare i dolori e per evitare complicazioni tipo infezioni e necrosi (in alcuni casi si è avuta perdita di parte della lingua).
Un buon rimedio per contrastare questo fastidioso fenomeno è raccogliere e distruggere i nidi a fine inverno, prima che le larve abbandonino il nido che le ha protette durante la stagione fredda e si disperdano.
Se sono facilmente raggiungibili e ben chiusi (il che si verifica solo se la stagione è ancora fredda) possono essere tagliati e bruciati, facendo attenzione a non far uscire le larve dai bozzoli e rischiando di venirne a contatto. Sono consigliabili, per svolgere le operazioni, mascherine, guanti e occhiali protettivi o meglio ancora rivolgersi ad un giardiniere professionista.
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