Emozioni. Gli animali si annoiano?

C'è chi dice che solo l'uomo, in quanto animale superiore, sia in grado di vivere uno stato d'animo come la noia ed esserne nello stesso tempo consapevole. Eppure a volte anche cani, gatti &c. danno l'impressione di annoiarsi mortalmente....

Che cos'è la noia? Si tratta, secondo quanto affermano i linguisti, di un senso di disagio e insoddisfazione, di uno stato d'animo di apatia più o meno profonda, derivante dalla mancanza di interessi o dalla monotonia di azioni sempre uguali.
La vita di cani e gatti, chi li conosce lo sa bene, è routinaria e ripetitiva: essi amano le consuetudini e trovano in esse quel confronto psichico derivante da una stabilità che è sinonimo, alla fin fine, di certezza.
Accettando per buono quanto appena scritto, viene spontaneo ritenere che i nostri amici di casa siano spesso soggetti alla noia. e' davvero così?

 

DISTURBI COMPORTAMENTALI LEGATI ALLA NOIA

I medici veterinari esperti in disturbi del comportamento canino e felino, così come del resto gli etologi e gli psicologi animali, hanno descritto negli animali problemi comportamentali derivanti da stati d'animo del tutto equiparabili alla noia.Taluni atteggiamenti ossessivo-compulsivi riconoscono una causa comune, identificata dagli studiosi come un'esperienza generatrice di stress, dalla quale scaturisce un tentativo di adattamento da parte dell'animale. l'esempio lampante è quello del cane che rincorre senza motivo la propria coda all'infinito.

 

La fotnte: Aici di casa, Piero M. Bianchi, medico veterinario

 

 

ANCHE GLI ANIMALI PROVANO EMOZIONI

 

Anche gli animali hanno un'anima. Anzi, per essere ancora più precisi, provano emozioni. E' quanto sostiene il biologo evoluzionista statunitense Marc Bekoff dell'Università del Colorado, in giro in queste settimane per il mondo per spiegare la sua teoria attraverso una serie di conferenze, in vista del suo prossimo libro "Il manifesto degli animali". Bekoff è un'istituzione mondiale. e' stato proprio lui a fondare con la celebre primatologa Jane Goodall , grande studiosa di scimpanzè, "Ethologists for the Ethical Treatment of animals" , un'associazione per il trattamento etico degli animali.

Gli animali, insomma, non sarebbero scatole vuote che reagiscono meccanicamente agli stimoli ma creature capaci di ridere come una iena o piangere come un coccodrillo. Gli elefanti addirittura proverebbero l'emozione del dolore, i topolini quella della simpatia mentre i ratti piacere quando giocano. Gli squali, invece, tristezza e i koala distinguerebbero ciò che amano da quello che non amano. Le emozioni, dall'amore all'ostilità , alla paure e perfino la noia hanno secondo la teoria di Bekoff un'importanza legata all'adattamento. Permettono cioè agli animali di sopravvivere e di stare al mondo, relazionandosi con il resto del sistema naturale.
A sostegno della sua tesi lo studioso americano chiama in gioco le ricerche di altri colleghi. Come quelle sulla moralità degli animali condotte da Ian Douglas Hamilton e da Frans De Waal che hanno osservato la solidarietà degli elefanti e come le scimmie sviluppino un senso dell'ingiustizia. Bekoff è talmente convinto della sua teoria che ha messo di mezzo perfino il suo cane Jethro, primo oggetto dei suoi studi. Una telecamera lo tiene costantemente sotto controllo monitorando tutti i suoi comportamenti.

La teoria del professore dell'Università del Colorado ha ovviamente aperto un grande dibattito. Qualcuno l'ha accusato di antropomorfismo, di proiettare cioè negli animali quelle che sono dinamiche tipicamente umane. Altri invece l'hanno eletto come paladino di un nuovo modo di guardare alla natura.

 

Da Panorama